”Laura e Paola”: Biagio Antonacci e il monologo sull’amore

Siamo giunti alla terza ed ultima puntata di Laura e Paola, il fortunato programma di Laura Pausini e Paola Cortellesi, che in questi tre venerdì ci hanno fatto riscoprire l’arte del varietà. In queste puntate, la Cortellesi ha interpretato dei monologhi, tutti contenenti temi molto importanti e sentiti nel nostro Paese come il bullismo e la violenza sulle donne.

Per questa ultima puntata, l’attrice e conduttrice ha deciso di interpretare un monologo sull’amore, precisamente sull’amore delle coppie di fatto. E’ noto a tutti che in Italia non ci sia ancora una legge che protegga i figli nati fuori dal matrimonio e ancora meno quei figli nati da un’altra relazione del padre o della madre: è questa la storia di Anna. Anna è una bambina nata da una coppia molto giovane: il padre ha abbandonato la madre ancora prima che lei nascesse. Quando, qualche anno dopo, la madre conosce Massimo e vanno a vivere con lui, Anna impazzisce di gelosia, perché le sembra che quell’uomo le abbia portato via la madre. Con il tempo però impara a volergli bene, soprattutto quando la madre si ammala e muore e lei è costretta ad andare a vivere con il padre biologico, lasciando la casa dove è cresciuta e soprattutto l’unico punto di riferimento che le è rimasto: Massimo.

Il monologo è stato interpretato sulle note di “In una stanza quasi rosa”, canzone scritta da Biagio Antonacci e reinterpretata da Laura Pausini, che l’ha inserita nel suo album Io canto, del 2006. Ed in studio, a cantare insieme a Laura Pausini, si è presentato proprio Biagio Antonacci, che ha dato al monologo ed alla canzone un tono ancora più dolce e pieno di speranza. Il discorso di Paola Cortellesi ha toccato, infatti, un tema molto delicato: l’amore nelle famiglie di fatto. La bambina Anna è diventata un simbolo stasera: quello della forza dell’amore, che non riconosce la genetica, ma solo l’affetto.

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