Le canzoni contro le mafie nel giorno di Peppino Impastato (FOTO E VIDEO)

Era il 9 maggio del 1978 quando a Cinisi, piccolo paesino di quasi 12000 abitanti, la mafia uccideva Peppino Impastato, giornalista e attivista siciliano reo solo di condurre una lotta di denuncia nei confronti dei vari gruppi mafiosi agenti nel territorio palermitano.
Peppino la sua lotta la combatteva con un microfono al posto della pistola e la musica era l’unico scudo che indossava. Nel 1977, infatti Impastato con la sua cerchia di amici fondò Radio Aut, un’emittente autofinanziata di controinformazione.

Onda Pazza Radio Aut – La voce di Peppino

(qui il video della registrazione originale della voce di Peppino)

fonte photo : livesicilia.it
fonte photo : livesicilia.it

Radio Aut prendeva in giro la mafia e i politici locali e Impastato conduceva una trasmissione satirica in cui parlava della mafia in maniera dissacrante e questa fu la sua condanna a morte.
Oggi, a 38 anni da quel maledetto 9 maggio, ricordiamo Peppino nel modo in cui avrebbe voluto, con le canzoni contro le mafie.

Modena City Ramblers – I Cento Passi

(qui il video)

fonte photo : ufficio6.altervista.org
fonte photo : ufficio6.altervista.org

Sei andato a scuola, sai contare?” “si so contare
E sai camminare?” “so camminare” “E contare e camminare insieme lo sai fare?” “credo di si“.
Allora forza, conta e cammina.. 1,2,3,4..” “ma dove stiamo andando?” “..conta e cammina..95,96,97,98,99,100..lo sai chi ci abita qui? U zio Tanu ci abita qui.. cento passi ci sono da casa nostra, cento passi“.
Le parole sono quelle di Peppino Impastato interpretate da Luigi Lo Cascio in “I cento passi“, film di Marco Tullio Giordana del 2000.
La canzone, che prende il nome dallo stesso film, è firmata Modena City Ramblers ed è diventata un vero e proprio manifesto nella lotta alla mafia.
U zio Tanu” citato nel dialogo altro non sarebbe che il boss Tano Badalamenti condannato, tra le tante accuse, anche per aver ordinato l’omicidio di Giuseppe Impastato, attivista di Democrazia Proletaria che attraverso il suo programma radiofonico aveva denunciato le attività illecite del boss.
Allora.. 1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!..1,2,3,4,5,10,100 passi!“.

Daniele Silvestri – L’appello

(qui il video di Daniele Silvestri)

fonte photo : www.icircle.it
fonte photo : www.icircle.it

Che Daniele Silvestri fosse un cantautore molto attento al sociale lo si era capito già dai suoi esordi, quando al Festival di Sanremo del 1995 si fece conoscere al suo debutto portando “L’uomo col megafono“. La canzone si piazzò ultima nelle nuove proposte ma Daniele si consolò aggiudicandosi il premio “Volare” della critica, come miglior testo letterario.
Di tempo ne è passato e Daniele sembra aver mantenuto la stessa verve e impegno anche con i suoi lavori successivi. Come con “S.C.O.T.C.H.“, settimo album dell’artista romano che testimonia con alcune canzoni il continuo impegno civile di Daniele. “Questo paese“, una cover del brano di Giorgio GaberIo non mi sento italiano” e soprattutto “L’appello“, dedicata al Magistrato Paolo Borsellino ne sono l’esempio lampante.

Fabrizio Moro – Pensa

(ecco il video)

fonte photo : www.fabriziomoro.net
fonte photo : www.fabriziomoro.net

Stessa partenza di Silvestri, ma epilogo diverso per Fabrizio Moro che trionfa nella sezione giovani al Festival di Sanremo del 2007 con la sua “Pensa“.
Il singolo della canzone, molto trasmesso dalle radio, ha raggiunto i vertici della classifica di vendita italiana ed ha trascinato anche le vendite dell’album omonimo. Nel video, girato dal regista Marco Risi, compare l’attore Francesco Benigno ed anche Rita Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, che ha deciso di partecipare alle riprese dopo aver letto il testo della canzone.
Attualmente Fabrizio sembra aver deviato leggermente i suoi progetti, partecipando attivamente ad Amici come Professore di canto. Pensa.

Jovanotti – Cuore

(qui il video)

fonte photo : ilsentierolungolacollina.forumcommunity.net
fonte photo : ilsentierolungolacollina.forumcommunity.net

Migliaia di ragazzi in piazza a Palermo
un saluto alla bara del giudice Falcone,
hanno bisogno di una risposta.
Hanno bisogno di protezione.
I ragazzi son stanchi dei boss al potere;
i ragazzi non possono stare a vedere,
la terra sulla quale crescerà il loro frutto bruciato
ed ad ogni loro ideale distrutto.
I ragazzi denunciano chiunque acconsenta
col proprio silenzio un’azione violenta.
I ragazzi son stanchi e sono nervosi,
in nome di Dio a fanculo i mafiosi.

Niente, non ci va di aggiungere altro. Lui è Jovanotti e nel 1992 incise questa poesia, o rap come si dice ai giorni nostri.

Giorgio Faletti – Signor tenente

(qui il video)

fonte photo : www.ore12.net
fonte photo : www.ore12.net

Altro giro, altra corsa, altro Festival. Il tema delle mafie non è mai stato snobbato tra i nostri cantautori e Giorgio Faletti era uno di questi. Scomparso prematuramente Giorgio ci ha lasciato in eredità una canzone forte, una denuncia delle condizioni lavorative delle forze dell’ordine, in particolare dei carabinieri, in un periodo in cui era ancora viva l’eco delle bombe del ’92. L’uso della parola “minchia” all’interno della canzone rimanda a Cosa Nostra ed è chiara la volontà di Faletti di non voler scordare le stragi di Capaci e di via D’Amelio di due anni prima. Infatti, era il Festival del ’94 e Giorgio Faletti si mise sul gradino che l’Italia calcistica occupò qualche mese dopo ai mondiali negli Stati Uniti dopo il rigore sbagliato da Baggio. Due secondi posti, di due eterni numeri uno. Di quelli che se li vedi cantare, recitare o palleggiare non puoi fare altro che esclamare “Minchiasignortenente“.

La verità è che in nessuna di queste canzoni, e vi sfidiamo a trovarne altre sul tema della lotta alle mafie, c’è una frase che possa esprimere il concetto meglio di come l’abbia fatto Peppino Impastato 38 anni fa. Si, perchè la verità è che “la mafia è una montagna di merda“.

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