La canzone del suicidio: una macabra leggenda ungherese

Ungheria, anni Trenta. Un giovane è triste, perché la sua amata lo ha lasciato. Come se non bastasse, e domenica è la giornata si preannuncia piena di pioggia e nebbia, il clima ideale per aumentare una sofferenza d’amore.

Il giovane, Rezso Seress, decide così di scrivere Gloomy Sunday, una canzone per sfogare le sue pene. Forse lui è riuscito a distrarsi, ma a discapito di altre persone: secondo la leggenda, infatti, questa canzone sarebbe stata la causa di numerosi casi di suicidio.

Un testo malinconico e un ritmo lugubre contribuiscono a creare un’atmosfera di paura e suggestione. Ennesima invenzione del web per creduloni? Forse. Di certo, la canzone non è delle più allegre, dato che parla del tormento e del funerale del triste ragazzo.

Per i più temerari, proponiamo il video del brano e la traduzione in italiano del testo.

Una domenica ho aspettato e aspettato tristemente,
con fiori tra le mie mani, per il dolore che ho creato
Ho aspettato finché i sogni, come il mio cuore, erano tutti distrutti
I fiori erano tutti morti e le parole non dette
Il dolore che conoscevo era dietro ogni consolazione
Il battito del mio cuore era una campana che suonava
La più triste delle domeniche

Poi arrivò la domenica in cui venisti a trovarmi
Mi portarono in chiesa e ti lasciai dietro di me
I miei occhi non avrebbero visto chi volevo che mi amasse
La terra e i fiori di un’amante sopra di me
La campana suonò per me e il vento sussurrò “mai”
Ma ti ho amato e ti auguro per sempre ogni bene
L’ultima di tutte le domeniche

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