Renzo Rubino: la forza e l’originalità della nuova canzone d’autore

Sono passati ormai due anni da quando, nel febbraio 2013, Renzo Rubino partecipa a Sanremo Giovani, aggiudicandosi il terzo posto, il Premio della Critica “Mia Martini” e una buona dose di critiche ed applausi. Eh già, perchè la sua Il postino (amami, uomo), che canta l’amore gay con forza, passione e determinazione, fa discutere sin da subito, ma anche emozionare e parlare di sé, in maniera diretta, semplice e perfettamente naturale: “amami, uomo, con le mani da uomo, e toccami fiero, con un soffio leggero, e portami via, delle braccia tue sarò in balia”. Nessun giro di parole, l’immagine è immediata, istantanea.

Renzo, all’anagrafe Oronzo Rubino, classe 1988, originario di Martina Franca, ridente cittadina della provincia pugliese, ha ben chiaro già da bambino il suo futuro, fatto di musica, arte e spettacolo, ma anche di teatro e … di danza.
La sua voce, calda, forte, potente, lo porta ad esibirsi sui palchi della Puglia insieme al suo piano, in un live che, già nel titolo, “Pianafrasando”, dice tutto; così, dal 2008, comincia a lavorare al suo primo album, che uscirà due anni dopo (con l’etichetta discografica Spaghetti Record) e che fantasticamente chiamerà “Farfavole”, giocando ancora una volta con le parole e con la loro musicalità.
Il suo produttore artistico, Andrea Rodini, vocal coach della squadra di Morgan nella prima e seconda edizione di X-Factor, è entusiasta di lui, della sua forza e della sua originalità, doti così rare in un ragazzo di soli 21 anni. La loro è una collaborazione ad oggi ancora viva ed intensa.

renzo rubino

Nel 2011, vince il Festival Musicultura di Macerata, col brano Bignè (tra l’altro, canzone più votata dal pubblico radiofonico di Radio1 Rai), e intraprende una nuova strada musicale, che gli regalerà presto una buona dose di notorietà e successo: con la sua band “Gli altri”, infatti, apre i concerti di Brunori Sas e Antonella Ruggiero, e contemporaneamente inizia i lavori per il secondo album, pubblicato nel 2013, in concomitanza con la sua partecipazione a Sanremo e la vittoria nella categoria Giovani, accanto ad Antonio Maggio (1 posto, col brano Mi servirebbe sapere) e Ilaria Porceddu (2 posto, con In equilibrio).

Il salto di qualità di “Poppins” è innegabile, a cominciare dall’etichetta discografica, la Warner Music, e la presenza, nel disco, di sublimi collaborazioni, tra cui quella di Fabrizio Bosso alla tromba, nella struggente cover di Domenico Modugno, Milioni di scintille, e di Matteo Falcier, voce tenorile in Il postino (amami, uomo). E’ proprio con tale album che, sempre nello stesso anno, si aggiudica l’ambito Premio Lumezia Pop d’Autore 2013, per la qualità musical-letteraria dei pezzi in esso contenuti, piccole perle d’amore e vita quotidiana, incastonate in un disco finalmente maturo e completo. La scrittura dell’artista, a tratti dolce, sentimentale, a tratti nervosa, concitata, è decisamente il suo punto di forza, e sembra muoversi veloce sui tasti del pianoforte, da sempre compagno di lavoro e di vita di Renzo.

Il dopo Sanremo è costellato da numerose partecipazioni a vari festival e gare canore, che ancora una volta gli spianano la strada verso il palco dell’Ariston: nel 2014, nella categoria Campioni, si aggiudica il terzo posto con il brano Ora (dietro ad Arisa e Raphael Gualazzi), e il premio al Miglior arrangiamento Sezione Campioni, con Per sempre e poi basta.
Ora è un inno alla vita e al sogno sin dalla prima strofa: “Se solo si potessero inventare le stelle, nelle gallerie indifferenti delle metro, smetterei di aver paura di correre per andare chissà dove; ogni volta che mi specchierò e guarderò lontano, incrocerò lo sguardo sognante di un bambino”. Una canzone dal retrogusto dolce, delicato, ma con una forza che al tempo stesso spiazza e disarma. Un terzo posto “Campioni” meritatissimo, senza dubbio.
Tra i vari riconoscimenti, si segnalano inoltre il Premio Artista Emergente dell’anno (2013) al Tour Music Fest, e il Premio Nazionale Mediterraneo per il miglior videoclip con Sottovuoto (regia di Duccio Forzano), anno 2014.

Author: Patrizia Biasco

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