Dirty Dancing

Dirty Dancing, una colonna sonora da ascoltare e riascoltare

Torna stasera, in tv, una delle storie d’amore che più ha fatto sognare le ultime (e non solo ultimissime) generazioni di innamorati ed aspiranti tali. Dirty Dancing – Balli Proibiti, film statunitense uscito nel 1987, diretto da Emile Ardolino ed interpretato da Patrick Swayze e Jennifer Grey.
Enorme successo di quegli anni e di tutti i tempi, il film ha guadagnato, al 2009, oltre 214 milioni di dollari in tutto il mondo ed è stato il primo film a vendere più di un milione di copie in home video.

Tuttavia, nonostante il grande successo riscosso dalla pellicola, pare che su di esso si sia abbattuta una sorta di maledizione, che ha visto la Vestron Video andare in bancarotta nel giro di pochi anni, le carriere dei due protagonisti planare basso (Swayze farà il suo exploit solo anni dopo, con Ghost, mentre la Gray non vedrà mai decollare la sua carriera di attrice). Tra morti di overdose, di malattia o addirittura per omicidio, anche altri protagonisti sembrano essere stati colpiti dalla maledizione, e in maniera ben più drastica, e a questo si aggiunge che anche l’albergo che, ai tempi, ospitò le riprese è fallito ed è stato demolito alcuni anni dopo.
Non è vero ma ci credo, insomma, certamente si sarà trattato solo di una serie di sfortunate coincidenze, ma forse gli altri protagonisti a vario titolo della pellicola una grattatina se la sono fatta.
Eppure non proprio tutto di Dirty Dancing è stato colpito dalla maledizione, (I’ve Had) The Time of My Life, l’indimenticabile canzone colonna sonora del film, sembra essere restata immune dalla mala sorte: un Oscar e un Golden Globe e, nello stesso anno, un Grammy Award a Bill Medley e Jennifer Warnes per il miglior duetto.

Nel Regno Unito la canzone è entrata per ben due volte in classifica: dopo l’uscita nelle sale raggiunse la sesta posizione, mentre, quando, nel gennaio 1991, il film fu trasmesso in tv, il singolo raggiunse nuovamente la top ten in posizione 8.
Un successone, insomma, è toccato a questo bellissimo pezzo, che è iceberg di una colonna sonora con diverse chicche. Impossibile non riascoltare ognuna di esse rivivendo la scena del film alla quale fa da sottofondo, e immaginare Baby saltellare giù dalle scale provando i passi che Johnny le ha appena insegnato, o ricordarli entrambi in acqua per provare la famigerata presa, momento clou della scena finale del film.

La track list della prima colonna sonora uscita nello stesso anno del film (ci saranno, poi, versioni successive ed ampliate) è la seguente:

1. (I’ve Had) The Time of My Life – performed by Bill Medley and Jennifer Warnes
2. Be My Baby – The Ronettes
3. She’s Like the Wind – Patrick Swayze
4. Hungry Eyes – Eric Carmen
5. Stay – Maurice Williams And The Zodiacs
6. Yes – Merry Clayton
7. You Don’t Own Me – The Blow Monkeys
8. Hey Baby – Bruce Channel
9. Overload – Zappacosta
10. Love Is Strange – Mickey And Sylvia
11. Where Are You Tonight? – Tom Johnston
12. In The Still Of The Night – The Five Satins

Consigliatissimo l’ascolto di tutto il cd, più e più volte, ma vi diamo una personalissima top three, per non perdere le buone abitudini.
Esclusa la regina The Time of My Life (troppo facile per lei classificarsi), posizioniamo al terzo posto Stay, un pezzo doo wop scritto da Maurice Williams nel 1953, a soli quindici anni, che nel 1990, aveva venduto più di 8 milioni di copie.
Al secondo posto un, due, tre, chachacha, Love is Strange
, un pezzo rhythm and blues scritto da Bo Diddley nel 1956, noto per una sezione di dialoghi parlati tra Sylvia e Mickey. Gli appassionati del film ricorderanno subito la scena in cui i due protagonisti, invertendo i ruoli di insegnante/allieva, si lasciano andare ad un ballo dai toni molto “dirty”.
Al primo posto Be my Babe, una canzone del 1963, scritta da Phil Spector, Jeff Barry, e Ellie Greenwich ed eseguita dal terzetto femminile The Ronettes. In assoluto una delle canzoni più conosciute di quegli anni, alla ventiduesima posizione della Lista delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi secondo l’autorevole parere della rivista Rolling Stone.
Dunque, non ci resta che metterci in poltrona e goderci ancora una volta (forse la millesima?) Dirty Dancing, e, per chi non lo avesse ancora mai fatto, occhio alle canzoni, meritano tutte!

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