Le 10 frasi più belle di Rino Gaetano (VIDEO)

Rino Gaetano, all’anagrafe Salvatore Gaetano, è stato uno dei cantanti più importanti degli anni settanta e, forse, anche quello più anticonformista e lungimirante.

Nelle sue canzoni non mancano mai riferimenti alla politica, cosa che molte volte lo ha portato a finire nei guai: molto spesso, in quegli anni, si parlava di Gaetano in senso negativo, forse perché, a differenza di altri, non aveva paura di etichettare in senso comico – e a volte dispregiativo – personaggi di spicco.

Oggi ricorre l’anniversario della sua morte, avvenuta nella notte del 2 giugno 1981 a seguito di un incidente stradale: all’epoca Rino Gaetano aveva solo trent’anni. Nonostante la precoce morte, questo artista ha lasciato un segno indelebile nella storia della musica italiana e Blog di Musica ha deciso di omaggiarlo con le dieci frasi più belle contenute nelle sue canzoni.

“Ladri di stato e stupratori, il grasso ventre dei commendatori, diete politicizzate, evasori legalizzati: nuntereggae più!”

da “Nuntereggae più”

“E a mano a mano vedrai che nel tempo, lì sopra il suo viso lo stesso sorriso, che il vento crudele ti aveva rubato, che torna fedele. L’amore è tornato da te”

da “A mano a mano”

“Chi è stato multato, chi odia i terroni, chi canta Prévert, chi copia Baglioni. Chi fa il contadino, chi ha fatto la spia, chi è morto d’invidia o di gelosia”

da “Ma il cielo è sempre più blu”

“Mio fratello è figlio unico, malpagato, derubato, deriso, disgregato”

da “Mio fratello è figlio unico”

“Ma la notte la festa è finita, evviva la vita! La gente si sveste e comincia un mondo, un mondo diverso, ma fatto di sesso e chi vivrà vedrà…”

Da “Gianna”

“E questo sapore strano che è fatto di libertà mi dice che oggi qualcosa è cambiato in me. Ahi Maria non sei più con me”

da “Ahi Maria”

“Aida come sei bella. Aida le tue battaglie, i compromessi, la povertà, i salari bassi, la fame bussa, il terrore russo, Cristo e Stalin”

da “Aida”

“Ancora penso alle mie donne quelle passate e le presenti le ricordo appena mentre io aspettavo te”

da “Sfiorivano le viole”

“Supponiamo un mattino tu ti alzi e ami me e che il tempo non passi, che non vivi senza me tra tanta gente diversa. Ritroveresti te stessa, supponendo che sola tu non vivi senza me”

da “Supponiamo un amore”

“E Berta filava e filava con Mario e filava con Gino e nasceva il bambino che non era di Mario, che non era di Gino”

da “Berta filava”

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