I 10 tormentoni estivi dell’ultimo decennio

No, non si tratta di un attacco di malinconia, ma di un resoconto morale. Prima di inoltrarci nell’estate 2015 ed eleggere la canzone “regina”, ci è sembrato un imperativo morale ricordare e celebrare i tormentoni dell’ultimo decennio. Non è stato semplice scavare nei ricordi. È stato un viaggio interiore, a tratti doloroso: ma l’abbiamo fatto per voi lettori. Ma non perdiamoci in chiacchiere struggenti: lasciamo parlare le canzoni.

1. “Estate” Negramaro (2005). “Il tempo passa. E tu non passi mai”. Trascorrere l’estate pensando alla propria ex è immorale. Ma questa canzone dei Negramaro era così bella che a Giuliano Sangiorgi abbiamo perdonato questo scivolone. Maledetta estate nostalgica.

2. “Happy Hour” Ligabue (2006). “Nasci da incendiario, muori da pompiere”. No. Quel riff non era Sweet Child of Mine, non presagiva il ritorno dei Guns e l’abbraccio agognato tra Axl Rose e Slash. Era Luciano Ligabue che denunciava l’esibizionismo della vita di tutti giorni, simbolicamente rappresentato dall’happy hour. Una protesta che abbiamo raccolto e fatta nostra, saltellando in spiaggia con un mojito in mano.

3. “1973” James Blunt (2007). “And though time goes by I will always be in a club with you, in 1973”. Due anni dopo i Negramaro eravamo alle solite: nuovamente alle prese con l’amore perduto, la persona giusta incontrata nel momento sbagliato e svanita nei ricordi. Fortunatamente, a partire dall’anno successivo, ci pensò la svolta internazionale lievemente trash-pop a farci dimenticare i problemi di cuore.

4. “I Kissed a Girl” Katy Perry (2008). “I kissed a girl just to try it, I hope my boyfriend don’t mind it”. Può capitare a tutti di uscire fuori dagli schemi. Anche alla religiosissima Katy Perry che nell’estate del 2008 decise di condividere con tutto il mondo la sua prima esperienza lesbo-soft. Chissà se quell’incontro ha avuto un seguito. Non ci è dato saperlo, ma noi non smetteremo mai di ringraziare Katy per quell’estate così trasgressiva.

5. “I Know you want me” Pitbull (2009). “Uno-do’-tres-cuatro, Rumba (Si), Ella quiere su Rumba (Como?), Rumba (Si)”. E un giorno accadde che Cervantes, padre della lingua spagnola, trovò un degno erede a quasi 400 anni dalla sua morte. Per il resto su questa canzone c’è poco da dire: meglio scivolare direttamente alla numero 6.

6. “Waka Waka” Shakira (2010). “Tsamina mina eh eh, Waka waka eh eh, Tsamina mina zangalewa, This time for Africa!”. La canzone del mondiale di calcio in Sudafrica. L’abbiamo cantata nonostante la disfatta della spedizione azzurra. L’abbiamo cantata senza sapere il significato…E continueremo a fare così: neanche in questa occasione ci siamo permessi di profanare il mistero.

7. “Danza Kuduro” Don Omar ft. Lucenzo (2011). “Las manos arriba, cintura sola, da media vuelta, danza kuduro, no te canses ahora, que esto solo empieza, mueve la cabeza, danza kuduro”. Nel 2009 non potevamo saperlo, ma la battaglia per lo scettro appartenuto a Cervantes era appena cominciata: Pitbull fu scalzato con facilità dal binomio Danza Kuduro/Fast & Furious. A distanza di 6 anni stiamo ancora aspettando i nuovi sfidanti, ma a quanto pare nessuno se la sente di pretendere al trono.
https://www.youtube.com/watch?v=GnBYdUXi3Eg

8. “Pes” Club Dogo (2012). “Oggi voglio stare sul divano collassato, frate, passo solo dalla Champions League al Campionato”. L’inno alla vita che aspettavamo da anni: alzarsi all’alba per godere della brezza, scoprire nuovi sentieri di collina, abbracciarsi al tramonto in spiaggia, disperdersi fra l’umanità del mondo della notte. Vivere la vita d’un fiato, come se il domani ci fosse precluso.

9. “Blurred Lines” R. Thicke ft. T.I.& Pharrell (2013). “Hey Hey Hey, Hey Hey Hey, Hey Hey Hey”. Per anni ci siamo chiesti se fosse più potente la parola o l’immagine. Poi arrivò questa canzone a sbatterci in faccia la verità: è più potente l’immagine. E se non ci credete ripassatevi per bene il video.

10. “Bailando” E.Iglesias ft. Descemer Bueno, Gente De Zona (2014). “Con tu física y tu química también tu anatomía, la cerveza y el tequila y tu boca con la mía”. Fisica, chimica e anatomia. Per un attimo abbiamo pensato di essere in streaming con un webinar della Facoltà di Medicina di Buenos Aires. Poi tequila e cerveza ci hanno riportato alla realtà. Eravamo in spiaggia come ogni estate, scottati dal sole, pieni di sabbia e con la testa già proiettata al tormentone del futuro.

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