Carmen Consoli

Le 10 canzoni più belle di Carmen Consoli (VIDEO)

Erano gli anni ’90 quando Carmen Consoli esordiva, conquistandosi il nomignolo di cantantessa a cui non ha mai più rinunciato. Più di 30 anni di musica, otto album in studio, due dal vivo, una raccolta, e non smette di incantarci.
Erano gli anni ’90 e mentre dalle cantanti ci si aspettava il ‘bel canto’, da Catania arrivava sulla scena musicale italiana questa voce graffiante e arrabbiata, decisa ad andare lontano. Ed effettivamente lo ha fatto.

Quest’anno, dopo essere stata ospite, nel 2006, della Notte della Taranta – il festival che si tiene in salento ogni anno – Carmen Consoli sarà la prima donna a ricoprire il ruolo di “maestra concertatrice”: reinterpreterà il repertorio della musica tradizionale salentina, accompagnata dall’Orchestra Popolare e con una serie di ospiti nazionali e internazionali.

Aspettando il grande evento, andiamo a riascoltare le sue canzoni più belle, che abbiamo scelto per voi.

#10 Bianco e Nero

Da Stato di Necessità, album del 2000, la storia di una madre e una figlia, una storia di somiglianze e incomprensioni, di amore e rimpianti.

Ci piace farvela ascoltare – potrete farlo, come sempre, cliccando sul titolo della canzone – cantata durante un live bellissimo del 2002 per MTV Italia Supersonic. Il concerto ripercorreva l’intera carriera della cantantessa, dai brani del primo album a quelli di L’Eccezione, l’album pubblicato negli stessi giorni dell’esibizione.

#9 Bésame Giuda

Dall’Album Mediamente Isterica del 1998, disco d’oro per aver venduto oltre 50.000 copie, il primo singolo estratto, emozionante e profondo, che segna un ritorno lucido e decadente di Carmen Consoli, dopo il cambio di rotta di Confusa e Felice.

#8 Bambina Impertinente

Passionale e provocatoria, questa canzone è la prima traccia di Stato di Necessità. Tanta grinta nelle parole e nella musica ed una sensualissima Consoli al basso.
“Lasciami il fiato per dirtelo ancora, lasciami il fiato per fartelo ancora. Una bambina impertinente”.
Il testo lascia poco spazio alle interpretazioni

#7 Il Pendio Dell’Abbandono

Dall’album Eva contro Eva, del 2006, disco di platino pubblicato anche negli Stati Uniti nell’anno successivo. Dalle sonorità a metà strada tra il rock ed il balcanico, un pezzo scritto con con Goran Bregović, presente nella colonna sonora del film I giorni dell’Abbandono di Roberto Faenza.

#6 Pioggia D’Aprile

Secondo estratto del settimo album L’Eccezione, del 2002; il brano ha venduto 15.000 copie, ricevendo il disco d’oro. Dai toni tenui questa canzone non racconta una storia, non descrive personaggi o inveisce contro amori disillusi, è una semplice descrizione di un’atmosfera in cui ci si immerge e ci si fa cullare.

#5 Venere

Dall’album Confusa e Felice, del 1997, presente nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia, alla posizione numero 32. L’ironico racconto della fine di una storia d’amore, dal sound un po’ ‘grezzo’ e con un testo sarcastico e arrabbiatissimo.

#4 Contessa Miseria

Ancora da Mediamente Isterica, la storia di una donna che non riesce ad accettare di aver perso la giovinezza.
“Contessa miseria la mente ibernata a vent’anni, vittima dell’inganno di questo secolo che rincorre il mito di forme avvenenti e di chirurgia estetica”.
Una melodia dolce accompagna un racconto amaro, lucido e disilluso.

#3 Blunotte

“…e non ho fatto altro che sentirmi sbagliata, ed ho cambiato tutto di me perché non ero abbastanza ed ho capito soltanto adesso che avevi paura”.
La presa di coscienza sull’ottusità di certe dinamiche amorose, un testo semplice ed una linea melodica essenziale, una canzone pura e bellissima.

#2 Quello che sento

Singolo d’esordio della cantautrice catanese, tratto dall’album Due Parole del 1996. Il titolo ha dato anche nome alla sua biografia, scritta da Guglielmi Federico e pubblicata nel 2006.
“Favole fiumi, mari di perplessità, non c’è una ragione per non provare quello che sento dentro”.

#1 Orfeo

“Eroe distratto da voci che inducono in tentazione, portami con te, non ascoltarle, conducimi alla luce del giorno”.
Dall’album Stato di Necessità, atmosfere sobrie e delicate, archi, trombe e pianoforte.
Nella canzone Euridice parla al suo Orfeo esortandolo a portarla via con sé, a riportarla alla vita. Un mito bellissimo raccontato con parole e voce splendide, come solo Carmen Consoli poteva fare.

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