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“Non abbiamo armi” è il nuovo album di Ermal Meta, pronto a sbancare Sanremo

È stato una delle più belle rivelazioni del 2017, ora si appresta a tornare su quel palco del Festival di Sanremo che gli è valso la meritata consacrazione: a un anno di distanza da Vietato Morire, Ermal Meta è pronto a lanciare il nuovo disco, che si intitolerà Non abbiamo armi.

Un anno da incorniciare, un altro, quello entrante, che si spera ancor più ricco di soddisfazioni. È carico e motivato il cantautore di origini albanesi, che non vede l’ora di far ascoltare al pubblico il nuovo progetto sul quale ha lavorato nel corso di questi ultimi mesi.

Prima di tutto salirà nuovamente sul palco del Teatro Ariston, laddove lo scorso febbraio tutto è cominciato: Vietato Morire colse il terzo posto, raccolse il premio della critica nella stessa kermesse musicale e vinse due dischi di platino per le coppie vendute. L’omonimo album non fu da meno: furono estratti quattro singoli di successo, compreso l’ultimo, Piccola anima, una dolcissima canzone in duetto con Elisa.

Tornerà di nuovo sul luogo del delitto, il prossimo mese, e lo farà in coppia con il cantautore romano Fabrizio Moro, anch’egli esibitosi nell’ultima edizione con il brano Portami via. Canteranno Non mi avete fatto niente, un brano incentrato sulla paura del terrorismo diffuso, dato dai bookmakers come il favorito numero uno, al momento, per la vittoria finale.

Non mi avete fatto niente farà da apripista al nuovo disco, il terzo da solista, dal titolo Non abbiamo armi: uscirà nei negozi (fisici e digitali) il 9 febbraio su etichetta Mescal e sarà accompagnato da quella che lo stesso cantautore definisce una “grande sorpresa”: la prima volta su uno dei palcoscenici più importanti, il Mediolanum Forum di Assago, a Milano.

 

Ho pensato che in mezzo ad una tempesta o anche sotto una pioggia di bombe, il cuore è l’unico scudo e riparo che abbiamo. Ho pensato che per tutta la durata di questo grande viaggio che è la nostra vita cerchiamo sempre la mano di qualcuno e ho capito che è così perché…Non abbiamo armi“.

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