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- Autore: Eugenio Pane
- Pubblicato: Mar 25, 2020
- Categoria: News
Crolla il mercato della musica
La pandemia di Coronavirus sta colpendo duramente tutti i settori, compreso quello della musica.
L’intera filiera è ferma e, i prossimi concerti potrebbero arrivare addirittura tra un anno, o ancora più tardi.
Riunire centinaia di persone, se non migliaia, anche quando la crisi sarà rientrata, sembra davvero impensabile, e saranno in pochi coloro che, anche fosse possibile, decideranno di assembrarsi dopo gli eventi che hanno sconvolto il mondo intero.
La crisi colpisce anche le vendite, dove si registra un calo degli acquisti di dischi fisici (CD e vinili) di oltre il 60%, senza contare un calo del 70% sui diritti.
Anche lo streaming sta calando dal momento che non ci sono nuove uscire, una situazione che potrebbe abbattere il sistema musicale attuale, non necessariamente con effetti negativi sotto il punto di vista artistico.
Proprio questa crisi dell’aspetto commerciale della musica, potrebbe infatti spingere nuovi artisti ad emergere, e rendere il mondo musicale meno legato al denaro e più alla sostanza.
Naturalmente i problemi si evidenziano quando si parla dei posti di lavoro e di tutto il mondo che orbita intorno alla distribuzione musicale e alla musica live.
Ecco che, dopo una crescita relativa, il mondo della musica si trova ad affrontare una delle peggiori crisi di tutti i tempi.
Da ascoltatori, la speranza è davvero quella di vedere sorgere nuovi artisti, in grado di produrre musica fatta in casa e riportare magari testi e sonorità sotto i riflettori, anziché un sistema ormai viziato dalle vendite e dalla ricerca del successo social.
“È una situazione veramente difficile perché mentre nel passato è stata una crisi di modello industriale che ha colpito una parte della filiera lasciando il live come area di compensazione questa crisi colpisce tutta la filiera con potenziali effetti durissimi che dureranno molto tempo”, spiega Enzo Mazza, CEO di FIMI (Federazione dell’industria musicale italiana).
Siamo sicuri però che se gli artisti saranno in grado di leggere questo momento, e dar vita a musica di qualità, magari emergendo proprio in questo contesto, le vendite, almeno in alcuni settori torneranno a farsi sentire.