Le 10 frasi più belle di Mecna (FOTO E VIDEO)

Corrado Grilli, per tutti Mecna, è uno dei rapper più interessanti della scena italiana; 28 anni e un amore spropositato per la pioggia. Il suo primo album, “Disco Inverno”, uscito nel 2011 l’ha presentato a tutti coloro che non lo seguivano dai tempi del suo primo EP o dei Microphones Killarz; “Laska”, il suo secondo album, è invece il disco della consacrazione.

Proprio tra qualche giorno avrà fine il “Taxi Tour”, che l’ha visto in giro per l’Italia da ottobre 2015, e ci sembrava quantomeno doveroso raccogliere 10 delle sue frasi più belle, includendo qualche pezzo non presente nei due album a cui facevamo riferimento prima.

Ecco la nostra top 10:

“E quando parti? Poi dove vai e quando torni? Quanto manchi? Quand’è che torni di preciso? Quanti giorni? Che hai deciso? Dove dormi? Quanto manchi? Quanto manchi?”

da “31/07”

“Ho due biglietti per sempre, ci sei mai stata? Io sì, fa schifo, ma è tipo tappa obbligata”.

da “Fatto Così”

“Se tu sei la risposta, la domanda qual era? Sei solo la risposta ad un problema che non c’è”.

da “Super”

“E a te ti piace sbagliare, me l’hanno detto, guarda che lividi; sì, mi diverto a ricordarmi di quanto eravamo simili”.

da “Capirai”

“Scrivo per non avere il tempo di avere tempo per pensare a cosa sta succedendo e cosa sarà dopo questo momento; se penso che tutto può spegnersi per colpa di fantasmi che trattengo”.

da “A Modo Mio”

“E noi tendiamo a farci le serate a quasi vomitare, invece che dirci «Ti amo, non mi lasciare!»”.

da “Dove Sei Tu”

“È tutto il giorno che ti spio dal telefono, tutti quei like che fai mi pesano; non penso sia mai stato più patetico: cercando di prenderla easy divento isterico”.

da “Faresti Con Me”

“E non mi sembra di cambiare, anche se dicono che dagli errori c’è solamente da imparare a farne nuovi”.

da “Intro”

“A volte sembra che chi corre arriva prima, ma chi corre porta il rischio d’inciampare di più di chi cammina”.

da “Avere a che fare con Me”

“Io che lo detesto il tempo e passo per quello che ne fa passare tanto”.

da “Le Cose Buone”

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