Landlord: il suono dell’eleganza (INTERVISTA)

Francesca, Luca, Gianluca e Lorenzo, questi sono i componenti della band più raffinata ed elegante dell’ultima edizione di X Factor: i Landlord. Il loro cammino si è fermato alla quinta puntata, ma non è bastata l’eliminazione a fermare il loro bisogno di fare musica e quindi si sono subito messi all’opera per limare tutto ciò che avevano lasciato in sospeso prima di entrare a far parte del talent. Ci siamo messi in contatto con loro, ecco cosa ci hanno raccontato:

Nonostante non sia poi così evidente a prima vista, tra voi c’è una certa differenza di età. Come è scoppiata la scintilla?

Gianluca: in realtà i primi a conoscerci siamo stati io e Luca, l’ho sentito suonare sul lungomare di Rimini e lì ci siamo conosciuti. Per un paio d’anni abbiamo suonato insieme, poi, cercando una voce femminile che suonasse anche il piano, abbiamo trovato Francesca e, sempre un po’ per caso, abbiamo conosciuto Lorenzo.

Il vostro è un genere molto particolare, che poche volte in Italia ha conosciuto le vette delle classifiche. Vi rifate a qualche artista in particolare?

Gianluca: Prima di trovare il nostro stile abbiamo lavorato tanto.

Francesca: Abbiamo impiegato un po’ di tempo per conoscerci artisticamente e, come abbiamo fatto vedere nel corso di X Factor, le nostre influenze arrivano direttamente dal nord dell’Europa, più che dalla Romagna (ride, ndr). In questi due anni e mezzo siamo cresciuti con Bon Iver, Florence and the Machine, London Grammar e Daughter.

Lorenzo: Io personalmente provengo da un ambiente musicale diverso, da quello dell’alternative rock, sono stati i miei compagni a farmi avvicinare a questi artisti, nonostante io abbia sempre ascoltato un po’ di tutto.

Sono passate solo due settimane dalla vostra eliminazione, ma, da quello che pubblicate sui social, siete già in studio a lavorare a qualcosa di vostro. È stata l’esperienza ad X Factor a farvi venire questa grande voglia di fare musica o siete sempre stati degli stakanovisti?

Francesca: Quando ci siamo conosciuti non siamo partiti con l’idea di creare una cover band, ma di comporre, da subito, qualcosa di nostro. Quando siamo arrivati ad X Factor avevamo quasi tutto pronto per il nostro disco, ma, forse, lo stare insieme ventiquattro ore su ventiquattro e vivere di musica, ci ha rafforzato e darà un apporto alla conclusione del nostro primo lavoro.

Il vostro cammino ad X Factor è stato in crescendo, siete usciti nel momento in cui eravate più forti. Pensate che il genere che suonate vi abbia in qualche modo penalizzato, anche considerando il tipo di pubblico che segue il programma?

Gianluca: Io ho piena fiducia nel pubblico, che spesso ha deciso di andare contro le decisioni dei giudici che, spesso, riescono a influenzare in maniera decisiva la gente da casa. Secondo me, insieme al genere, siamo stati ‘penalizzati’ dal fatto che la nostra squadra (le band, ndr) non aveva ancora perso pezzi ed era normale che, prima o poi, sarebbe toccato ad uno tra noi, i Moseek e gli Urban Strangers.

Francesca: Sicuramente essere usciti con l’esibizione migliore ci fa onore, siamo contenti di aver chiuso al meglio la nostra permanenza ad X Factor.

Di puntata in puntata i giudici sottolineavano il fatto che sembravate distanti dal pubblico per via della scenografia che, spesso e volentieri, vi vedeva nascosti o rinchiusi in una sfera o, come nel caso della puntata dell’eliminazione, in una casa. Come mai non c’è stata una presa di posizione che ponesse fine a questo tipo di scenografie?

Francesca: Innanzitutto vorremmo sottolineare lo splendido lavoro di Luca Tommassini, che, da subito, ha inquadrato il nostro genere e ha voluto che nelle nostre esibizioni sembrassimo quasi ‘eterei’. Qualche giorno prima dell’ultima esibizione eravamo intenzionati a chiedere di lasciarci stare più vicini al pubblico, poi, al momento delle prove, ci siamo ritrovati quella casa sul palco e ci abbiamo suonato dentro; rivedendo la registrazione delle prove, siamo rimasti davvero entusiasti del risultato e ci siamo fidati.

Parliamo un po’ del vostro giudice, Fedez si è subito messo a disposizione di tutti i concorrenti della sua squadra e ha sottolineato immediatamente che sarebbe stato lui a venire incontro a voi, non voi a dovervi adattare a lui. Ma se Fedez non fosse stato il vostro giudice, con chi vi sarebbe piaciuto lavorare?

Francesca: Mantenendo la tua premessa, Fedez era il giudice che volevamo sin da subito.

Gianluca: Possiamo dire che anche Skin ed Elio ci sarebbero piaciuti, entrambi sono accompagnati da due produttori validissimi. Mika è sicuramente quello più distante da noi.

Che rapporto si è creato tra voi e gli altri concorrenti?

Francesca: Vivere per un mese e mezzo a contatto con persone che amano la musica quanto te è qualcosa di fantastico, passavamo serate intere nel loft ad ascoltare musica e a scambiarci consigli. Dopo la nostra eliminazione, siamo stati nominati da tutti nei videodiari, e questo ci fa davvero molto piacere.

Gianluca: Ci siamo da subito trovati bene con tutti, i Moseek, per esempio, dopo la nostra eliminazione hanno lasciato scritto sul muro un messaggio davvero bellissimo con scritto “Ai Landlord: è stato bellissimo diventare vostri amici!”. Con i Moseek, in quanto band, si è da subito creato un rapporto fortissimo.

Ultima, ma non per importanza, la domanda di rito: chi vincerà questa edizione di X Factor?

Gianluca: Credo che vinceranno gli Urban Strangers, nonostante il loro percorso non sia stato in crescendo; però mi farebbe piacere che vincesse Giosada.

Francesca: Sono d’accordo, anch’io credo che vinceranno gli Urban.

Non possiamo far altro che ringraziare i Landlord per la disponibilità dimostrataci, continuate a seguirli e, perché no, a seguirci.

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