Le 10 canzoni più belle dei The Script (FOTO E VIDEO)

Con 4 album all’attivo, milioni di dischi venduti, hit di successo e un ultimo tour che li ha portati in giro per il mondo, i The Script si sono imposti nel panorama musicale internazionale diventando uno dei gruppi pop-rock più apprezzati degli ultimi anni.
Il trio irlandese è formato da Danny O’Donoghue, carismatico frontman che per ben due edizioni è stato anche uno dei quattro coach di The Voice UK, il chitarrista Mark Sheehan e il batterista Glen Power.
Il successo per questi simpatici ragazzi non è arrivato all’improvviso, ma è frutto di duro lavoro, anni di gavetta e sacrifici, cosa che ha permesso loro di maturare, crescere musicalmente e soprattutto rimanere con i piedi ben piantati a terra. Agli inizi della loro carriera, hanno anche avuto la fortuna di aprire i concerti dei conterranei U2, con cui sono diventati grandi amici, di Paul McCartney e dei Take That.

Oggi Blog di Musica vi porta in un viaggio attraverso le canzoni più belle del trio, dando la possibilità a chi già li conosce di rivedere e ripercorrere il loro “copione”, mentre a chi non li conosce ancora bene di scoprirne testi e melodie.

We Cry

Primo singolo estratto dall’album di debutto omonimo, “The Script”, uscito nel 2008. La canzone riflette ed esprime i tempi difficili, le difficoltà e le prove che la vita ci presenta. Il cantante a proposito di questo brano spiega: “Non per tutti esiste il lieto fine. Ma da tutto ciò che è andato storto nella nostra vita e nella vita degli altri, si leva un comune messaggio “Together We Cry“. Finché saremo uniti troveremo il modo per condividere il fardello”.

The Man Who Can’t Be Moved

Sempre estratto dal primo album, questa è forse una delle canzoni più emozionanti e coinvolgenti del loro repertorio, ancora oggi suonata durante i concerti. Per chi ha assistito almeno una volta ad un loro live, sa benissimo la magia, l’atmosfera intima che si crea nel preciso istante in cui si sentono le prime note del pianoforte. Di questa canzone si sono accorti anche gli sceneggiatori delle serie tv Gost Whisperer, che l’hanno usata in alcuni episodi e come promo della quarta stagione.

Breakeven

“Breakeven” è senza dubbio la canzone che ha permesso ai The Script di sfondare definitivamente, forse perché raccontano di un’esperienza che tutti prima o poi proviamo nella vita, l’abbandono, la fine di una relazione. Sarà capitato a tutti di avere il cuore spezzato, e proprio questo canta Danny, grida il suo dolore: What am I supposed to do when the best part of me was always you, what am I supposed to say when I’m all choked up and you’re ok, I’m falling to pieces.

For The First Time

Si tratta del primo singolo estratto dal secondo lavoro della band, dal titolo “Sciende and Faith”. Anche questo brano prende spunto dalla realtà, dalla quotidianità, in particolare quella irlandese. Infatti i The Script raccontano che di ritorno dal loro primo tour internazionale, si sono resi conto della grave crisi che stava attraversando l’Irlanda e tutta l’Europa, e hanno sentito il bisogno di scrivere quello che provavano e sentivano. Nel video, cliccatissimo, troviamo la bellissima Eve Hewson, figlia di Bono degli U2.

Nothing

Il brano pubblicato nel 2010 e appartenente al secondo album, è stato scritto dal cantante Danny O’Donoghue alle tre del mattino. Sotto l’effetto di una bella sbornia, in perfetto stile “irish”, Danny, come ama raccontare, ha afferrato la chitarra e ha composto il brano.
Nel testo si parla proprio di un giovane innamorato che ubriaco, telefona all’ex fidanzata pregandola di tornare insieme, ma tutto quello che ottiene dall’altro capo de telefono è “Niente”.La canzone è diventata un classico durante i concerti, per introdurla infatti il frontman si fa passare il cellulare da un fan delle prime file e davanti a tutti chiama il povero ex di turno costringendolo non solo ad scoltare tutta la canzone attraverso il cellulare, ma anche a sentirsi chiamare da tutti i presenti in coro alla fina “asshole”.

If You Could See Me Now

Una delle canzoni più struggenti e commoventi degli ultimi anni. Pubblicata nel 2013, fa parte del terzo album dei The Script, intitolato appunto #3. Scritta a quattro mani da Danny e dal suo amico e collega Mark Sheehan, parla di una vicenda intima e personale. La perdita di uno o entrambi i genitori è sempre difficile da affrontare e i due musicisti hanno dimostrato grande sensibilità mettendo in musica e parole il loro dolore. Forse è stato anche un modo per esorcizzare e cercare di superare tutta la sofferenza provata. In fondo si dice che condividere è già un modo per superare le cose brutte, ed è questo che i due hanno cercato di fare con tutti i loro fan.

Superheroes

Si tratta del primo singolo estratto dall’ultimo album dei The Script, “No Sound Without Silence”, uscito nel 2014. Come si intuisce già dal titolo, “Superheroes” è un inno alla forza d’animo, al coraggio, in perfetta linea con alcune canzoni precedenti. Per essere dei superheroi non c’è bisogno di avere poteri magici, non è importante compiere gesti eclatanti. Ognuno ha un proprio superheroe nella vita, può essere una madre, un padre, un amico, a cui aggrapparsi e da avere al fianco per superare le avversità.

No Good In Goodbye

Uno degli ultimi singoli usciti, che punta sul gioco di parole della lingua inglese. Non c’è nessun Good, nessuna cosa buona, nel dire Bye, nel dire addio.
Per presentare la canzone, il cantante ha sorpreso tutti. In una tranquilla e uggiosa giornata come tante altre, si è presentato all’aeroporto di Dublino. Le tantissime persone presenti si sono ritrovate così un ragazzone di 1.93cm, bello e famoso con un cartello in mano pronto a regalare baci e abbracci a chi partiva e a chi arrivava.

Man On A Wire

Il testo della canzone prende spunto dal documentario sul famosissimo Uomo che cammina sul filo, il funambolo Philippe Petit che, nel 1974 camminò in equilibrio su un cavo metallico teso tra le due Torri Gemelle del World Trade Center, il primo a compiere questa impresa straordinaria. Proprio come il funambolo, senza controfigura ma con le opportune protezioni, Danny O’Donoghue nel video che accompagna il singolo, canta: “Who’d thought that i’d be here by myself? Who’d thought that you’d be bad for my heart? Now I know, I’m just a man on a wire”.

Hall Of Fame

Con questo brano i The Script sono entrati di diritto nell’elenco dei grandi nomi della musica internazionale. “Hall Of Fame” è stata pubblicata nell’agosto del 2012 e vanta la collaborazione con il cantante e produttore americano Will I Am, presente anche nel video che accompagna il singolo. È balzata subito al primo posto nella classifica dei singoli più venduti e scaricati del regno unito. I The Script con questa canzone lanciano un messaggio forte e chiaro, non arrendersi mai, continuare a lottare per i propri sogni, per i propri obiettivi. Solo con impegno e sacrificio si possono raggiungere piccoli e grandi traguardi. Insomma, una canzone che infonde speranza e coraggio, diventata la canzone-simbolo del gruppo e anche quella che nell’ultimo tour chiudeva ogni serata. Il cantante infatti, è solito introdurre la canzone con un commovente discorso, in cui chiede di abbattere tutti i muri, di godersi i quattro minuti della canzone come una grande famiglia, senza distinzione di razza, sesso, religione.

Famiglia, è questa la parola chiave per i The Script. Infatti, amano parlare dei loro fan come una grande e unica famiglia, la #TheScriptFamily appunto, sparsa in giro per il mondo. All’appello non potevano mancare i fan italiani, sempre più numerosi e attivi, pronti a dimostrare in ogni occasione tutto l’affetto, l’amore e il supporto di cui sono capaci per arrivare al cuore dei tre giovani irlandesi. Cosa che riesce benissimo, grazie anche a The Script Italy, vero punto di riferimento per tutta la The Script Italian Family.

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