Leone Di Lernia, addio al trash cantautore pugliese

Si spegne alle soglie degli ottanta anni Leone Di Lernia, cantautore pugliese del genere trash-demenziale, nonché speaker e conduttore radiofonico.

Nato a Trani nel 1938, Leone esordisce con lo pseudonimo di Cucciolo di Lernia nel 1961 al Festival degli Urlatori, categoria in cui egli stesso amava inserirsi per le presunte affinità artistiche. Lo stesso anno viene pubblicato il suo primo 45 giri, Trenta chili/Andiamo nei cieli, a cui ne fanno seguito degli altri nelle stagioni successive.

Trasferitosi a Milano, comincia la sua vera carriera in varie emittenti televisive locali, diventando per tutti Leone di Lernia ed esibendosi anche in lingua dialettale. La sua popolarità cresce enormemente negli anni Ottanta, quando diventa inviato per la celebre trasmissione sportiva Novantesimo minuto dallo Stadio di San Siro, e poi ancora negli anni Novanta, quando comincia parallelamente la sua attività di speaker radiofonico prima in Radio MonteCarlo, poi in Radio 105, dove trascorre tutti gli ultimi anni al fianco degli amici dello Zoo di 105.

Proprio sul finire del millennio si specializza nel suo genere, le cover parodiche di celebri canzoni: nascono, così, le varie Ra-ra-ri, ra-ra, pesce fritto e baccalà (Gypsy Woman), Magnando (Bailando), Chille che soffre (Killing Me Softly), Tu sei ignorante (Zombie), Uè paparul maccaron (Pump Up the Jam), Te sì mangiàte la banana (The Rhythm of the Night), Melanzan (Turn Around), Il presidente (Love Is Love), Cumbà Giuàn (All That She Wants), Bevi stu chinotto (Get It On) e moltissime altre.

Pubblica, così, una quantità incredibile di album in studio, che diventano seguitissimi dagli amanti del genere trash e demenziale: l’ultimo, parmigiano foggiano, viene pubblicato appena un anno fa. A causa di un brutto male con cui combatteva da tempo, Leone di Lernia si spegne a Milano dopo alcuni giorni di ricovero in ospedale. Personaggio sicuramente discusso, ma comunque affabile e simpatico, mancherà certamente a molti.