Le dieci intramontabili canzoni dei Pooh

La leggenda in quattro lettere: Pooh. Cinquanta anni di storia alle spalle e una carrellata di successi senza tempo per la più celebre band della musica italiana, capace di produrre cinquanta dischi (di cui trentuno in studio) e vendere oltre 100 milioni di copie nel mondo.

1966-2016: in mezzo secolo esatto ne hanno fatta di strada i ragazzi nati nel 1962 con il nome di Jaguars. Ricordiamoli tutti i componenti: Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Stefano D’Orazio, Red Canzian, Riccardo Fogli e Valerio Negrini, storico paroliere. Sono mutati alcuni elementi, sono mutate le generazioni, ma è rimasto praticamente intatto il calore dei fans nei loro confronti e nella loro musica. Tante, troppe le hit sfornate: fare una graduatoria è praticamente impossibile, ma noi di Blogdimusica proviamo a stilare una playlist di dieci indimenticabili canzoni.

Piccola Katy. È il primo grande successo della band, prodotto nel 1968. Curiosa la genesi di questo pezzo scritto da Valerio Negrini- incentrato sulla storia di una sedicenne che, dopo una fuga notturna, conseguente alle sue prime esperienze d’amore, decide di ritornare a casa – il cui motivo sarebbe nato in seguito ad una sbronza di Facchinetti.

Tanta voglia di lei. È il 1971 e, a tre anni dall’inaspettato e gigantesco successo di Piccola Katy, arrivano due capolavori. Il primo è Tanta voglia di lei, scritto da Valerio Negrini, musicato da Roby Facchinetti ed interpretato da Dody Battaglia. È la storia del tradimento e del successivo ritorno del protagonista dalla donna amata.

Pensiero. Dello stesso anno del brano precedente, ecco Pensiero, storia di un carcerato (innocente) che non può che raggiungere la propria amata se non con il pensiero in grado di superare ogni barriera.

Noi due nel mondo e nell’anima. Trascorre solamente un anno ed ecco una nuova hit, contenuta nell’album Alessandra. Si tratta di una splendida ballad d’amore, incisa anche in spagnolo per il mercato sudamericano e riarrangiata negli anni successivi anche da Mina e i Matia Bazar.

Parsifal. Album del 1973, è stato inserito nella classifica di Rolling Stone Italia tra i cento album migliori di sempre. Incentrato sull’omonimo personaggio wagneriano, presenta al suo interno stupendi brani come Infiniti noi e io e te per altri giorni, oltre alla stessa Parsifal, dieci minuti posti alla fine dell’intero lavoro.

Dammi solo un minuto. Giungiamo al 1977, album Rotolando respirando. La fine di un amore e la richiesta dell’uomo di un’altra possibilità sono incanalate in un motivo che entra nella testa e risulta vincente in termini di vendite.

Chi fermerà la musica. Uno dei pezzi più frizzanti della band, singolo apripista dell’album Buona fortuna del 1981. Chi fermerà la musica? Si chiedono! Un inno per ciò di cui nessuno può fare a meno, per ciò che più di ogni altra cosa è in grado di sprigionare le emozioni che nascono dall’anima. Sincera e sentita la dedica a John Lennon, da poco scomparso.

Uomini soli. Vincitrice del Festival di Sanremo 1990 e Premio della Critica, è una profonda riflessione sulla solitudine che travolge tante figure umane, descritte con una profondità che ha pochi eguali. L’inconfondibile e potente voce di Facchinetti conferisce solennità al brano.

Amici per sempre. Siamo nel 1996: i Pooh festeggiano trent’anni di carriera e appaiono più uniti che mai, sono dei veri “amici per sempre”, il cui album omonimo arriva in Italia a tre dischi di platino.

La donna del mio amico. L’amicizia cantata nel brano precedente ritorna in un altro pezzo dello stesso album, La donna del mio amico. Al centro, la forte passione tra un uomo e la donna del suo migliore amico; ma ciò guasterebbe tale rapporto, per cui “dirti si sarebbe facile, ma io no, non posso farcela”.

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