Luca

Luca, il Piccolo Principe pronto a diventare un Re (INTERVISTA)

Luca Valenti, 17 anni e un futuro davvero interessante è lì ad aspettarlo. Nell’età in cui siamo più vulnerabili ai dubbi e alle incertezze, Luca, almeno per quanto riguarda il suo percorso artistico, rappresenta un’eccezione. Già all’opera per far sì che la sua musica arrivi presto, siamo andati a trovarlo direttamente allo studio di registrazione, dove dice di sentirsi davvero a casa.

Luca, sei un vero e proprio enfant prodige, a soli 16 anni sei entrato a far parte di uno dei programmi più conosciuti in Italia. Come hai vissuto il passaggio dalla vita normale alla realtà televisiva?

«In realtà il salto è stato particolare soprattutto dal punto di vista umano, relazionarsi e lavorare con persone che non conosci è sempre bello. Dal punto di vista ‘lavorativo’ non è stato poi così difficile, ero abituato a muovermi nel settore musicale e ognuno aveva alle spalle esperienze vissute al di fuori del programma. Sicuramente il momento decisivo è quello in cui bisogna prendere confidenza col mondo televisivo e con le telecamere, dovendo, a volte, sopportare anche degli imprevisti che non sempre fanno piacere».

Parlaci un po’ di te, come nasce la tua passione per il canto? E, perché no, degli ostacoli che hai dovuto affrontare per perseguire questo tuo amore.

«La mia passione per la musica è innata, amavo anche stare al centro dell’attenzione. Tutto questo è stato amplificato dal periodo in cui ho vissuto in America, dove la musica regna sovrana ed è impossibile non rimanere abbagliati dal panorama musicale statunitense. Voglio inoltre raccontare un aneddoto: da piccolo chiesi ai miei genitori di farmi fare delle pubblicità, ero troppo timido per dire che avevo voglia di cantare; immediatamente mia madre decide di mettersi in contatto con le prime agenzie e tutte le dissero che forse ero troppo timido per questo tipo di cose. Una volta, per caso, mi viene chiesto di cantare e quella fu la scusa per dimostrare la mia vera passione».

All’interno della tua categoria è stato davvero particolare il rapporto tra di voi, vorresti parlarcene?

«Il nostro è stato un rapporto basato, innanzitutto, sulla sincerità, ci dicevamo davvero tutto. Ma anche di aiuto reciproco: è bello quando collaborando si riescono a ‘colmare’ le lacune dei tuoi compagni e, allo stesso tempo, imparare qualcosa l’uno dall’altro. Ognuno trasmetteva all’altro le proprie esperienze passate per poi farne tesoro».

Mika ti definiva il suo “Piccolo Principe”, che tipo di rapporto si è instaurato tra voi due?

«Il mio rapporto con Mika ha avuto i suoi alti e i suoi bassi. Inizialmente non è stato facile stare dietro alle sue scelte, ma poi, dopo la quarta puntata, anche grazie alla mia caparbietà, abbiamo trovato un punto d’incontro che ha reso tutto più semplice».

Nel corso del programma abbiamo visto due Luca: uno in difficoltà con pezzi ‘leggeri’ come “Always On My Mind” e un’altra versione capace di dominare brani di grande intensità come “Take Me to Church” e “Say Something”. Che strada prenderà la tua musica?

«Premetto che io sono una persona molto solare (posso assicurarvelo, ndr), però amo fermarmi a riflettere e vedere cosa succede all’esterno, per poi tirarlo fuori con dei brani che, per forza di cose, devono avere una certa intensità. Quindi credo proprio che il vero Luca sia quello dei bootcamp e delle audizioni».

Quanto pensi che l’ambiente rilassato del loft abbia influito sullo svolgimento della gara?

«Ha influito davvero tanto, è più facile sopportare la frenesia di quei giorni quando l’ambiente è più disteso. La competizione cominciava sul palco e finiva alla fine del live, dopodiché si ricominciava a vedere tutto come se fosse un’avventura vissuta tutti insieme».

Ci ha particolarmente incuriositi la community di fan creatasi sui social network, “i Luvers”, ti aspettavi tutto questo affetto una volta terminato il programma?

«La gente è stata capace di capire chi sono veramente, al di là del mio percorso ad X Factor, e penso che non aspetti altro che sentirmi anche con un repertorio che più mi si addice e con il quale mi trovo più a mio agio. Il nome “Luvers” è composto da “Lu” (iniziali del mio nome), la “v” (che sta per Valenti) e tutto va riportato al concetto di “Love” che per me è importantissimo».

Hai già dei progetti per il futuro?

«Fortunatamente sono arrivato ad X Factor con un progetto già iniziato e lo stiamo portando avanti, un progetto fatto apposta per me e che non può quindi penalizzarmi in alcun modo. Spero di poter rendere disponibile al più presto la mia musica, ma, anche le date della pubblicazione, sono pensate in maniera tale che tutto accada al momento in cui deve accadere, senza forzare i tempi. L’importante è riconoscere ciò che fa per noi e lasciare quello che si discosta dalle nostre intenzioni».

Abbiamo lasciato questa domanda per ultima proprio per salutare i nostri lettori con una buona notizia, presto potremo quindi ascoltare il vero Luca (qui potete gustarvi la sua nuova cover di Hello). Lo ringraziamo ancora una volta per la sua disponibilità e vi diamo appuntamento alla prossima intervista.

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