Giò Sada

Giò Sada, Baell in modo assurdo (INTERVISTA)

Giò Sada, 26 anni, è stato il vincitore dell’ultima edizione di X Factor. Di tempo da quel provino in cui interpretava “Personal Jesus” ne è passato; in occasione del firmacopie tenutosi nella giornata di ieri a Roma, si è concesso a noi per qualche minuto e non abbiamo perso l’occasione di porgli qualche domanda. Prima di cominciare vorremmo però sottolineare la professionalità che ha dimostrato Giò sul palco e la sua disponibilità con chi ha deciso di impiegare il proprio tempo per ottenere una foto e una stretta di mano. L’atteggiamento di chi non crede che il successo sia tutto e una voce potentissima, capace di interpretare brani (vedi “Best of You”) che non tutti possono permettersi di cantare…live, oltretutto.

Ecco un estratto della nostra chiacchierata con lui:

Sei al Forum di Assago, ti sei esibito di fronte a migliaia di persone e Cattelan sta per annunciare il vincitore della nona edizione di X Factor; cosa hai pensato prima che ti annunciasse e cosa, sempre che tu ne abbia avuto modo, dopo la tua vittoria?

«Ammetto che il clima era abbastanza disteso, ero tranquillo; io, Shorty e gli Urban Strangers avevamo prefissato di arrivare tra i primi tre e così è stato. Anch’io, come tutti d’altronde, mi aspettavo una vittoria degli Urban, che potevano contare su una fanbase più ampia, forse il fatto che la puntata sia stata trasmessa in chiaro e non esclusivamente su Sky mi ha aiutato. Inutile dire che dopo la vittoria non ho capito più niente.

Hai da subito sottolineato di voler intraprendere la tua carriera dopo X Factor con la tua band (BariSmoothSquad) perché era con loro che avevi cominciato, inoltre all’interno del loft si sono creati dei bellissimi rapporti tra te e gli altri concorrenti. Quanta importanza dai a valori come l’amicizia in un mondo che sta diventando sempre più un business?

«Io penso che nella musica il rapporto umano sia tutto; si nota subito quando qualcosa nasce forzatamente, senza che dietro ci sia un’interazione. La mia band merita di esserci, suono con loro da anni e sin dagli Home Visit ho dichiarato che li avrei voluti al mio fianco».

Allora perché non avete deciso di partecipare come band al programma?

«La nostra è stata una strategia, io sono stato una sorta di ariete. Quest’anno le band che cercava X Factor erano di altro genere, più elettroniche, la nostra partecipazione come gruppo non avrebbe avuto lo stesso impatto…e ammetto che, in effetti, le cose siano andate meglio di quanto avremmo potuto pensare in precedenza (ride, ndr)».

Se potessi scegliere un artista o una band con cui duettare, chi sceglieresti e perché?

«Eric Clapton, assolutamente. Quando ero piccolo in casa mia girava un suo album, “Pilgrim”, che con il tempo è diventato uno dei miei cd preferiti. Ammetto che con lui mi piacerebbe molto poter collaborare».

Ringraziamo Giò, al quale auguriamo tutto il successo possibile, e ci diamo appuntamento alla prossima intervista.

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