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- Autore: Eugenio Pane
- Pubblicato: Dic 10, 2025
- Categoria: News
La storia del sitar: dallo yoga alla pop culture occidentale
Il sitar, strumento iconico e affascinante, è una finestra sonora che si apre su un mondo ricco di storia e spiritualità. Dalle sue origini nel panorama musicale indiano, dove è saldamente legato alla pratica dello yoga e alla meditazione, fino a diventare simbolo di una rivoluzione culturale nel cuore della pop music occidentale, il sitar ha attraversato confini e generazioni. In questo viaggio esploreremo le diverse dimensioni del sitar, scoprendo come questo strumento abbia saputo catturare l’immaginazione di artisti e pubblico, trasformando la sua essenza tradizionale in un fenomeno globale. Un racconto che intreccia cultura, innovazione e la ricerca di connessione tra mondi lontani.
La nascita del sitar e le sue radici nella tradizione indiana
Il sitar rappresenta molto più di un semplice strumento musicale: è un ponte tra la spiritualità e la cultura della tradizione indiana. Le sue origini affondano nelle antiche pratiche vediche, dove musica e meditazione si intrecciavano in un dialogo profondo tra uomo e divino. Sin dai tempi remoti, i suoni del sitar venivano impiegati per accompagnare pratiche yogiche, favorendo uno stato di trance meditativo e un’intensa connessione con il Sé interiore.
La struttura stessa del sitar racconta una storia di evoluzione e fusione culturale. Nato probabilmente dall’incrocio di strumenti come il veena, il surbahar e il tanpura, il sitar si è sviluppato in diverse forme regionali, ognuna caratterizzata da variazioni nel numero di corde o nella forma della cassa armonica. Questi dettagli tecnici riflettono l’importanza che la tradizione indiana attribuisce alla precisione sonora, capace di suscitare emozioni uniche e di rispondere alle esigenze spirituali e artistiche dei musicisti.
Fondamentale nel contesto tradizionale è il ruolo del maestro, o guru, che trasmette la conoscenza del sitar attraverso un apprendimento orale paziente e rigoroso, il cosiddetto guru-shishya parampara. Questa modalità di insegnamento non si limita all’aspetto tecnico, ma abbraccia anche la filosofia della musica raga, una codifica melodica che guida l’esecuzione creando atmosfere differenti in base al momento della giornata, alla stagione e allo stato d’animo dell’esecutore.
La profondità spirituale del sitar è evidente anche nella sua funzione rituale. In molti contesti dedicati allo yoga e alla meditazione, le melodie suonate con questo strumento aiutano a centrare la mente, inducendo stati di rilassamento profondo e aumentata consapevolezza. È proprio questo legame intimo con la dimensione interiore che ha permesso al sitar di diventare un simbolo universale, capace di superare i confini geografici e culturali dell’India.
L’influenza della tradizione indiana si estende anche alla composizione musicale stessa, nella quale il sitar svolge un ruolo principale. Le tecniche di esecuzione si basano su microtonalità e improvvisazioni che richiedono grande maestria ed esperienza. Un’esecuzione di sitar non è mai statica: il musicista reinterpreta continuamente il raga, dando vita a un dialogo vivo tra passato e presente, tra disciplina e creatività.
Non meno importante è il simbolismo estetico e iconografico che circonda lo strumento. La decorazione del sitar,spesso impreziosita da intarsi di madreperla e motivi floreali,richiama la ricca tradizione artistica dell’India. Questi elementi visivi si integrano alla perfezione con la dimensione sonora, arricchendo l’esperienza musicale e rimandando a concetti estetici e simbolici profondi come la bellezza e l’armonia cosmica.
Il sitar ha anche un forte valore identitario, tanto che in molte comunità indiane è considerato un patrimonio culturale da custodire con orgoglio. La sua presenza nelle cerimonie, nelle feste popolari e nelle manifestazioni culturali testimonia il legame tra lo strumento e il tessuto sociale, un legame che si è mantenuto vivo nonostante l’avanzare del tempo e i cambiamenti storici.
Oggi, pur mantenendo salde le sue radici nella tradizione indiana, il sitar si apre a nuove sperimentazioni e contesti musicali, segnalando una vitalità e una capacità di adattamento che sono un vero segno distintivo della sua storia. Questa doppia anima,fatta di rispetto per il passato e apertura verso il futuro,contribuisce a conservare il sitar non solo come strumento musicale,ma come un autentico veicolo di cultura e spiritualità indiana.Parola chiave principale: tradizione indiana





