- Stats: 0 0
- Autore: Redazione BlogDiMusica
- Pubblicato: Apr 14, 2016
- Categoria: Playlist
Ti detEXto: le 10 canzoni da dedicare a chi vi ha ferito (VIDEO)
Ci hanno ferito, ne abbiamo feriti, ci feriranno e feriremo; su questo non ci piove, ma quello che è il comune denominatore di tutte le storie andate male è un bel “vaffa”, meglio se velato…ma non necessariamente. In questo articolo non faremo distinzioni di sesso, quindi che siate maschi (come il sottoscritto) o femmine non fa differenza, ne abbiamo per tutti i gusti. Oggi studieremo come colpire, nella maniera apparentemente meno dolorosa, le vostre vecchie fiamme.
Cominciamo!
#10 You Oughta Know – Alanis Morrisette
“And, every time you speak her name, does she know how you told me you’d hold me until you died? But you’re still alive!”
Quando ho detto “velato” non mi stavo riferendo sicuramente al pezzo di Alanis. “You Oughta Know” sostituisce quel “però prima voglio parlarti”, i toni non sono quelli gentili che si addicono alle ragazze, anche se, è risaputo, non sempre il modo che noi maschietti adottiamo per “troncare” è molto delicato.
#9 F**k It (I Don’t want you Back) – Eamon
“F**k what I said, it don’t mean shit now, f**k the presents might as well throw ‘em out, f**k all those kisses, they didn’t mean Jack, f**k you you hoe: I don’t want you back!”
È vero, mentivo quando ho detto “meglio se velato”. Basterebbe “I don’t want you back”, titolo con cui la canzone veniva passata a Top of the Pops, ma, nel caso in cui il messaggio non fosse abbastanza forte, ecco imporsi la prima parte del titolo.
#8 Colpo di Pistola – Subsonica
“Avevi tutto quanto, anche il mio sogno migliore, hai preso ciò che serve senza ritegno né onore [..] Ti farò male più di un colpo di pistola!”
Con le prime due abbiamo dato per scontato che il vostro bersaglio, e mai parola fu più adatta, conosca l’inglese; se così non fosse, ci sono i Subsonica a darvi manforte nella vostra strafexpedition.
#7 Cry me a river – Justin Timberlake
“Your bridges were burned and now it’s your turn to cry. Cry me a river!”
Non a tutti piacciono le minestre riscaldate, nemmeno a Justin, che, al contrario di chi lascia sempre una porta aperta nonostante tutto, ha deciso di dire basta. Come dice lui: “The damage is done”.
#6 Without You – Nitro
“Ma la cosa più grave è che se vedo che stai male me ne sbatto e ne approfitto. È naturale!”
La rabbia di Nitro si sposa benissimo con la nostra playlist. Tirare troppo la corda non serve a nulla, se non a farla spezzare; ma noi, qui, vorremmo spezzare altro.
#5 TPS – 883
“Ti porto sfiga in modo che possiate condividere silenzi e tradimenti, che non riusciate neanche a scopare!”
L’amore ai tempi degli 883 è qualcosa di fantastico, ma anche il dopo non è così male. L’avrete sicuramente capito, ma non vogliamo lasciare niente al caso, TPS sta per “Ti porto sfiga”; nel caso in cui non lo aveste già capito, potete cominciare a salire sul trespolo.
#4 È colpa tua – Coez
“Alle tue foto gli ho dato fuoco e adesso svuoto il cellulare dai tuoi messaggi di baci e abbracci, li leggo e mi fanno vomitare”.
La reazione non è di certo delle migliori, avete visto tutti “Manuale d’Amore”? Mai trascurarsi, anzi…ringraziamo Coez per lo spunto, ma a una pizza non si rinuncia.
#3 Che brutto affare – Jo Chiarello
“Io ti consideravo un Superman, ma non sei neanche un man. Scemo, non sei nemmeno la metà di un man!”
Chi si sarebbe mai aspettato di tornare nel 1981? Jo Chiarello in quell’anno regala a tutte le ragazze un modo per far sentire piccolo piccolo il maschietto di turno (stolte, non ce la farete mai, ndr).
#2 Addio – Raige
“Addio a te, oggi finalmente, solo con una tua foto tra le mani ti saprei disegnare”.
Una sentenza, quella di Raige, che non lascia spazio a interpretazioni. Non un arrivederci, non un ciao. “Benvenuta serenità”.
#1 Rootless Tree – Damien Rice
“F**k you, f**k you, f**k you and all we’ve been trough!”
Non un addio facile e, tra tanti inequivocabili “f**k you”, un solo “love you”; ma basta davvero a tamponare la rabbia e la frustrazione che questa canzone lascia trapelare? No, forse no.