L’arte della cover, quando copiare non è poi così sbagliato

Vi è mai capitato di apprezzare la maniera in cui qualcuno interpreta una canzone non sua? Nei talent, per esempio, è all’ordine del giorno. Ma cosa succede quando a interpretare un brano già noto non sono dei dilettanti in cerca del successo, ma altri artisti già affermati?

Gli effetti possono essere diversi, due in particolare: potrebbe non piacere la reinterpretazione e l’originale rimarrebbe inarrivabile, oppure l’esperimento riesce e la canzone ‘nasce’ una seconda volta, talvolta oscurando la versione originale.

Oggi parleremo di quelle cover, così si definiscono i brani ‘copiati’, che fanno traballare i pezzi originali o che, quantomeno, meritano di essere tenute in considerazione.

Knockin’ on Heaven’s door – Guns n’ Roses

Scritta nel 1973 da Bob Dylan, i Guns cominceranno col metterla in scaletta nel 1987 per poi inciderla nel 1991. La versione cantata da Axl Rose si differenzia da quella di Dylan per le chiare sonorità hard rock.

Io canto – Laura Pausini

Disco di platino, il singolo tratto dall’album di sole cover pubblicato dalla Pausini nel 2006. Il brano è stato scritto nel ’79 da Riccardo Cocciante.

Hallelujah – Jeff Buckley

Leonard Cohen scrivendola non avrebbe mai immaginato che la sua sarebbe diventata una delle canzoni più ‘riprodotte’ di sempre. Nel 2010 risultano pubblicate già più di 200 cover del brano, tra gli artisti più noti troviamo Bono Vox, Damien Rice e i Bon Jovi. La versione più famosa è di certo quella di Jeff, cantautore dalle doti straordinarie, scomparso a soli trent’anni per via di un tragico incidente.

Se Telefonando – Nek

Recentissimo il successo di questa versione, interpretata da Nek, del brano di Mina. Il pezzo è stato presentato a Sanremo nella serata dedicata alle cover, il grande riscontro ottenuto ne ha favorito la pubblicazione all’interno dell’album pubblicato da Nek qualche mese dopo.

XO – John Mayer

Dopo averla interpretata durante un concerto in Australia, John Mayer pubblica una versione del pezzo di Beyoncé in una versione acustica dove piano e armonica sono il solo accompagnamento alla sua chitarra. L’interpretazione di John viene apprezzata particolarmente per la semplicità e la dolcezza conferite al pezzo.

Higher Ground – Red Hot Chili Peppers

La versione di Stevie Wonder occupa il 261esimo posto nella lista delle 500 migliori canzoni della storia. I Red Hot Chili Peppers nel 1989 come primo singolo dell’album Mother’s Milk.

Ritornerai – Franco Battiato

Nel 1963 Bruno Lauzii incideva questo grandissimo successo della musica italiana, nel 2002, Battiato, decide di riproporlo e la sua versione viene scelta come colonna sonora del film “Manuale d’Amore”.

La Fine – Tiziano Ferro

Il brano è stato pubblicato da Nesli nel 2009; Tiziano Ferro, innamorato del pezzo, ha deciso di pubblicarlo nel febbraio del 2013 “per dare al brano la notorietà che si merita”, così ha ‘giustificato’ la sua scelta il cantante di Latina.

Ayo Technology – Milow

Il contenuto del testo non sembra adatto ad una canzone pop, infatti la versione originale proviene da tutt’altro ambiente: 50 Cent ne è l’autore.

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