Ariana Grande e i Fall Out Boy sposano la causa Disney (VIDEO E FOTO)

Nel 2013, senza alcuna pretesa, è stata distribuita in Francia una compilation dal titolo “We Love Disney”, dove le voci più famose del paese si prestavano alla rivisitazione delle colonne sonore dei cartoni Disney del passato, componendo canzoni sì per famiglie e bambini ma senza tralasciare i loro generi e le loro caratterizzazioni. La compilation ebbe un successo tale da essere esportata in Australia, interpretata dagli artisti locali, con un esito addirittura migliore.

Diventato il disco francese addirittura multi-platino, la Universal Records ha deciso di incaricare il produttore David Foster per dare vita ad un’opera analoga negli Stati Uniti. Lo stesso, perplesso e dubbioso nel momento in cui ha ricevuto l’incarico, dice di essersi piacevolmente sorpreso quando, presi dai ricordi della loro infanzia e, in alcuni casi, dalla loro recente genitorialità, tantissimi artisti in modo entusiasta hanno accettato l’offerta.

Durante un pranzo con Gwen Stefani, dopo aver incalzato la stessa su quale fosse il suo pezzo Disney preferito, dichiara di essersi totalmente tranquillizzato riguardo alla realizzazione del disco. “Ho capito che tutti, giovani, anziani, alla moda, non alla moda, chiunque, hanno un po’ di attaccamento alla Disney, ed è sempre positivo (…)” dichiara. Il prodotto, che uscirà il prossimo 30 Ottobre, vede il contributo di artisti sia emergenti che affermati provenienti da tutti i generi. Tanto per capirci, da Jessie J ai Fall Out Boy.

Pete Wentz, bassista dei Fall Out Boy, dichiara sul pezzo della sua band, dedicato a “Il libro della giungla”: “Penso che l’abbiamo interpretata più come una canzone rock, che è stato una sfida più di quanto ci aspettassimo, ma credo che ciò che è venuto fuori sia piuttosto interessante!” (link qui). David Foster, che ha personalmente curato ogni singolo brano, racconta i casi curiosi, come quello di Ariana Grande con la canzone di “Hercules”, in cui gli artisti hanno potuto scegliere liberamente quale brano interpretare, poiché ricordavano addirittura il testo dei loro preferiti da piccoli.

La stessa Grande dichiara: “Lavorare con David è un grande onore, sono cresciuta adorando tantissimo il suo lavoro. Come qualcuno che ama i musical Disney tanto quanto me! Sono molto felice di avere avuto il modo di coverizzare la mia canzone Disney preferita (…) con uno dei miei musicisti preferiti, Foster. Tutto questo è troppo da gestire per il mio piccolo cuore!”
Esperienza analoga per Jessie J che, come ci racconta David, appena seduta in studio ha iniziato a intonare senza bisogno del testo “Parte del tuo mondo”: “Da qualche parte nel DNA di ogni artista c’è un canto di Disney. Potresti scegliere qualsiasi artista tu voglia, da Dylan fino a Ed Sheeran. Tutti hanno una storia Disney e un momento di Disney.”

Ancora più personale l’esperienza di Kacey Musgraves, che racconta come le siano tornati in mente i tempi in cui guardava “La Sirenetta” sempre ed esclusivamente indossando la lunga coda di carta costruita per lei dalla madre. Probabilmente per questo motivo ha rifiutato di interpretare “Robin Hood”, nonostante Foster l’abbia implorata. Tuttavia, la povera Kacey non è stata accontentata: le è toccato un brano di Mary Poppins.

Sfortunato anche Ne-Yo, che solo dopo diversi adattamenti e modifiche è riuscito ad interpretare “Un amico come me”. Lo stesso, dopo le registrazioni, non ha però nascosto il suo amore per Aladin: “Prima de “La principessa e il ranocchio”, era la cosa più vicina a persone di colore che avevo visto da Disney. Ero entusiasta.” Foster, infine, confessa che anche per lui, che vive la Disney ormai con gli occhi del genitore, non può più fare a meno di visitare un suo parco a tema o di rivedere uno dei suoi classici.

“Ognuna di queste canzoni appartiene a una storia più grande” conclude, riferendosi probabilmente a tutte le storie Disney nel loro complesso e al loro effetto sulla crescita di generazioni e generazioni di bambini. “We Love Disney” avrà successo anche negli Stati Uniti? Probabilmente sì. Nell’attesa della risposta del pubblico a stelle e strisce, siamo certi che a tanti non dispiacerebbe un’iniziativa così anche nel nostro paese.

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